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Il CBD fa bene al cervello.

Perché il CBD fa bene al Cervello

 

Cos’è il cervello?

Fra tutti gli organi vitali del nostro corpo, il cervello è quello che interagisce maggiormente con la cannabis perché  una volta che un cannabinoide come il CBD viene introdotto nell'organismo, le funzioni cerebrali sono fra i primi processi ad esserne interessati, diversi studi hanno esplorato il modo in cui il cannabidiolo influisce sulle funzioni cerebrali, e molti di questi hanno mostrato risultati decisamente promettenti.

Il cervello è di per sé un organo intricato, che svolge molteplici funzioni all'interno dell'organismo. Ciascuna delle sue aree è connessa con funzioni fisiche, mentali ed emotive, che ci danno la capacità di muoverci e agire correttamente.

Il ruolo principale del cervello è quello di elaborare tutte le informazioni inviategli attraverso il corpo e poi di rimandarle indietro, è come un computer che controlla memoria, cognizione ed esperienze.

Vediamo ora come la cannabis ed il CBD influisce sul cervello e sullo stato generale della sua salute.

Come il CBD agisce sul cervello?

Iniziamo dicendo che dagli studi condotti da esperti  il CBD non sembra provocare alcun danno alla salute o alle funzioni del cervello, ed è ben tollerato dall’essere umano.

Tra le funzioni più importanti stimolate dal CBD c’è la neurogenesi cioè la riproduzione e la creazione di nuove connessioni cerebrali nell’ippocampo andando a migliorare il flusso del sangue in quest’area del cervello.

La neurogenesi è il processo che partendo da una cellula staminale neurale si arriva alla creazione di un neurone funzionale del sistema nervoso, raggiunta l'età adulta, l'unica area in cui si riescono a formare nuovi neuroni è l'ippocampo.

Da queste ricerche nascono diverse teorie le quali dimostrano che la cannabis ed in particolare il CBD aiuta a contrastare diversi disturbi come stress, depressione e ansia, vista l’azione sulla regolazione di dopamina e serotonina di questa sostanza.

Questo studio vuole dimostrare che la cannabis non è degenerativa per il cervello ma proprio l’opposto, ne stimola la formazione oltre che fare da neuro-protettore delle cellule neurali.

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